Sreshta Rit Premnath | Cadere/Rose | Nomas Foundation
Da martedì 7 marzo 2017 alle ore 19.00 è aperta, presso Nomas Foundation, la prima mostra personale in Italia di Sreshta Rit Premnath, Cadere/Rose, su progetto di Raffaella Frascarelli e Maria Rosa Sossai, in collaborazione con ALAgroup.
L’esposizione si articola come una costellazione di relazioni che intercorrono tra l’artista concettuale André Cadere (1934, Varsavia – 1978, Parigi) e i venditori di rose immigrati di Roma.
Recto/Verso può considerarsi la cifra della mostra: le fotografie di Rit Premnath con in mano un bouquet di rose rosse, sono inserite in una pagina speculare a quella del catalogo Documenting Cadere, in cui compaiono le ultime tre fotografie di Cadere, scattate poco tempo prima della sua prematura morte. Premnath immagina che l’asta rotonda che Cadere tiene in mano negli scatti che lo ritraggono, funzioni in maniera analoga alle rose dei venditori ambulanti, partendo dall’ipotesi che entrambi gli oggetti siano portatori di valori simbolici e monetari in contraddizione tra loro.
Cinque metri pieghevoli, dipinti con estratto di rosa, limatura di ferro e pigmento verde fosforescente, sono poggiati contro le pareti, simili a dei corpi stanchi ma anche a dei segnali indicatori e a degli indici. Dal titolo Here, proseguono la ricerca già iniziata da Premnath sui metri pieghevoli che alludono a dei corpi e al contempo occupano e misurano lo spazio.
I tre grandi Monochromes su vinile raffigurano dei graffiti scritti contro la polizia a Torpignattara (Roma), coperti con della vernice bianca dalla polizia stessa. Le tre stampe testimoniano l’interesse dell’artista per le cancellature e gli oscuramenti censori i quali, in realtà, diventano strumenti che rendono le cose ancora più visibili di quanto non lo fossero prima.
Il video Rosa Rosae, infine, è il frutto di una collaborazione con l’artista e danzatore Kuldeep Singh, esperto di una danza indiana tradizionale – Odissi –, il quale esegue una serie di improvvisazioni associate ai gesti dei venditori di rose di Roma e alle strutture ritmiche delle aste di André Cadere.
La mostra continua il lavoro iniziato, su invito della Direzione Generale del MIBACT, con il laboratorio Come vivere insieme: la scuola comune, condotto da ALAgroup e Rit Premnath durante la sua residenza a Roma, nel gennaio 2017, insieme agli studenti dell’Istituto Einaudi. Copie della fanzine prodotta dagli studenti durante il laboratorio, Ti porgo una rosa, sono esposte in mostra, insieme alla documentazione video dell’intervista fatta dagli studenti a Bachcu Siddique, responsabile di Dhuumcatu, la comunità sud-asiatica che ha sede a Torpignattara.
Desideriamo ringraziare Dhuumcatu che ci ha accolti con grande calore e disponibilità, permettendoci di scoprire aspetti inediti della comunità Bangla di Torpignattara, attraverso le storie individuali dei suoi membri.
Roma è divenuta la casa della seconda maggiore comunità bengalese in diaspora in Europa, dopo Londra. I quartieri di Torpignattara, Esquilino, Quadraro e Casilino ospitano una delle più numerose comunità di immigrati a Roma, che pubblica un quotidiano, gestisce un canale TV e organizza incontri e manifestazioni culturali. Dhuumcatu è diventata così una voce per i membri più vulnerabili di questa comunità, impegnati nella vendita dei fiori o di oggetti per turisti, agli angoli delle strade, nella gestione di banchi dei mercati rionali, nella ristorazione, ecc.
Il Bangladesh è un paese grande la metà dell’Italia, con più di 169 milioni di abitanti, le cui condizioni economiche sono così difficili da costringere molti dei suoi cittadini a emigrare in altri paesi in cerca di migliori prospettive di vita. In un momento in cui assistiamo in tutto il mondo alla crescita della xenofobia e delle violenze di stampo razziale, sentiamo il dovere e la responsabilità di ascoltare, sostenere e celebrare questa comunità che è parte integrante di Roma.
Sreshta Rit Premnath (1979, Bangalore, India) vive e lavora a New York.
Ha studiato presso The Cleveland Institute of Art, Bard College e il Whitney Independent Study Program. E’ un artista che lavora con diversi media, con i quali investiga i sistemi della rappresentazione e riflette sui processi attraverso i quali le immagini diventano “icone” e gli eventi divengono Storia. È anche fondatore ed editor della pubblicazione Shifter e insegnante alla Parsons Fine Arts di New York.
www.sreshtaritpremnath.com
Sreshta Rit Premnath’s first solo exhibition in Italy, Cadere/Rose, conceived by Raffaella Frascarelli and Maria Rosa Sossai, in collaboration with ALAgroup, opens at Nomas Foundation on Tuesday, March 7th, 2017 at 7 pm.
Cadere/Rose, proposes a constellation of relations between the Polish conceptualist André Cadere (1934, Warsaw – 1978, Paris) and the immigrant rose sellers of Rome.
The print Recto/Verso functions as a kind of cypher for the show. Here, photographs of the artist holding a bouquet of red roses are inserted into one page of a spread, which mirror the opposite page taken from the catalogue Documenting Cadere and featuring the last three photographs taken of Cadere before his premature death. Premnath proposes that Cadere’s round bar, which he is photographed holding, functions in much the same way as the flower seller’s rose, each object entwining contradictory symbolic and monetary values.
Five folding rulers painted with rose extract, iron filings and green-screen pigment lean against walls, like tired bodies, but also like markers, pointers or indices. Titled Here, these objects continue Premnath’s use of folding rulers as bodies that both occupy and measure space.
The three large Monochromes, printed on commercial vinyl, are photographs of anti police graffiti at Torpignattara, Rome, whited-out by the police. These prints build upon Premnath’s ongoing interest in erasure and redaction as a means of making things visible.
Finally, the video Rosa Rosae, is a collaboration with the dancer and artist Kuldeep Singh who, trained in Odissi – a classical dance form from India – performs a series of structured improvisations based on gestures related both to the rose sellers of Rome and the rhythmic structures of André Cadere’s round bars.
This exhibition follows How to Live Together: The Common School, a workshop under the recommendation of the General Direction of MIBACT, conducted by ALAGroup and Rit Premnath with students at Istituto Einaudi, during his residency in Rome in January 2017. Copies of Ti Porgo Una Rosa, a zine produced by the students during the workshop, are displayed in the exhibition along with a video of the students’ interaction with Bachcu Siddique, the head of Dhuumcatu, a South Asian community group in Torpignattara.
We wish to thank Dhuumcatu who welcomed us warmly and taught us about the community of Torpignattara through the individual stories of its members.
Rome is home to the second largest population of the Bangladeshi diaspora in Europe, after London. The neighborhoods of Torpignattara, Esquilino, Quadraro and Casilino are best known for their Bangla communities, and Bangladeshis form one of the largest immigrant communities in Rome. By publishing a weekly magazine, running a TV channel, and organizing rallies and protests, Dhuumcatu serves as a voice for the most vulnerable members of this community who are engaged in selling flowers or souvenirs on street corners, managing stands at local markets, waiting tables at restaurants etc. A country half the size of Italy, with more than a 169 million inhabitants, Bangladesh’s difficult economic conditions force many of its citizens to move to other countries looking for better prospects. At a moment in time when we see a rise in racially motivated violence and xenophobia around the world, we feel that it is our responsibility to listen to, support and celebrate this community that forms an integral part of Rome.
Sreshta Rit Premnath (1979, Bangalore, India. Based in New York)
He has studied at the Cleveland Institute of Art, Bard College and the Whitney Independent Study Program. He is an artist who works across multiple media, investigating systems of representation and reflecting on the process by which images become icons and events become history. He is the founder and editor of the publication Shifter and teaches at Parsons Fine Arts in New York.